Olivo

L'Olivo è considerato l'espressione più alta del legame fra uomo e natura.

L'olivo è un grande classico tra i bonsai di tutto il Mondo. Longevità e resistenza sono tra le caratteristiche che lo rendono più interessante, ma da non trascurare è sicuramente la bellezza del tronco, che con la crescita assume l'aspetto di una meravigliosa scultura vegetale. Proprio per questo motivo gli esemplari più datati sono esibiti con orgoglio dai bonsaisti come vere e proprie opere d'arte.
È probabilmente originario dell'Asia minore e della Siria: le piante di olivo costituiscono qui vere e proprie foreste che si estendono per svariati km sulle coste. Si è poi diffuso principalmente nel periodo greco e romano in tutto il bacino del Mediterraneo, diventando tra le specie più comuni e caratteristiche anche del territorio Italiano (in particolare al Sud). La varietà Olea sylvestris, detta anche “olivastro”, cresce selvatica su territori rocciosi e possiede foglie piccole, rami spinosi e portamento arbustivo. Sembra che l'olivo selvatico sia il progenitore di quella che ora conosciamo come Olea europea, che ha assunto l'aspetto di albero in seguito all'intervento dell'uomo tramite la coltivazione.
Un olivo bonsai richiede di essere coltivato in una posizione molto luminosa: essendo una varietà da esterno può essere tranquillamente tenuto in posizione di pieno sole, che conferisce vigore alle foglie e agevola la fioritura, avendo però cura di proteggerlo da temperature eccessivamente elevate durante l'estate (si possono effettuare nebulizzazioni sulla chioma) e dalle gelate d'inverno. Richiede un terreno costantemente drenato ma non umido, con annaffiature continue indispensabili a mostrare la sua anima sempreverde. È consigliabile irrigarlo anche d'inverno, ovviamente a intervalli più ampi rispetto all'estate, e preferibilmente di mattina consentendo al terriccio di espellere l'acqua in eccesso di notte.
Un bonsai di olivo va concimato solo durante periodo vegetativo, quindi marzo-giugno e agosto-ottobre, una volta al mese con concime specifico a lenta cessione per bonsai. Va inoltre rinvasato ogni 3-4 anni e potato dopo la fase vegetativa: con questi accorgimenti manterrete il fascino millenario di questa pianta, che è ormai un vero e proprio punto di riferimento per qualsiasi appassionato.