Sono diverse le piante che possono essere usate per i vasi da appendere. Molto dipende dal proprio gusto, ma oggi ci si può veramente sbizzarrire! Ogni tipologia di pianta avrà le proprie necessità per vivere bene e in salute. Vediamo quali sono le più adatte.
Piante da appendere: le tipologie più adatte
Le piante da appendere sono diverse, e di diversa natura. Le più ricercate sono il Phlebodium, spesso arricchito da un vaso in fibra di cocco, le Rhipsalis Burchellii, Pilocarpa, o Cassutha, che come la pianta precedente trovano il loro massimo splendore nella fibra di cocco, la Pohtos, la Lampadina succulente, la Pilea e la Peperomia, ma le più amate sono senza dubbio le Begonie e le Calathea, di facile coltivazione e di indiscutibile fascino e bellezza. Oltre alla pianta, anche il vaso in cui è collocata può fare la differenza!
Vasi da appendere: che tipo di vaso scegliere?
Tra i vasi da appendere più richiesti c'è senza dubbio quello realizzato in fibra di cocco: è completamente biodegradabile, munito di corda per appendere la pianta, resistente e bellissimo da vedere, e quando non vi servirà più potrete smaltirlo in modo eco-friendly.
Per dare risalto e ricreare un ambiente ancora più naturale, tra i vasi da appendere quello in fibra di cocco è la versione più amata, che riprende l'arte giapponese di appendere i bonsai in "sfere" composte di terriccio e muschio o alghe. All'interno del cocco, la pianta viene inserita in un vaso impermeabile, anch'esso ecologico e biodegradabile. Questa tecnica è nata per ammirare la pianta anche "dall'alto".
Ovviamente, si possono scegliere molti altri tipi di vasi, la cosa importante è che siano leggeri e resistenti, ma per risaltare al meglio le doti naturali della pianta il vaso in fibra di cocco è l'ideale, adatto ad accogliere sia una Calathea che una splendida Begonia.
Calathea: consigli per la cura della pianta
La Calathea è una delle piante da appartamento più ricercate: sono piante da appendere bellissime, hanno foglie tondeggianti e striate in modo quasi artistico, che vanno pulite spesso con un panno umido per mantenerne la naturale lucidità.
Si tratta di una pianta di origine tropicale, quindi ama il clima caldo. Per il suo benessere, l'ideale sarebbe una temperatura tra i 18 e i 25°C. Non va mai esposta al sole diretto, l'ideale è un ambiente a mezz'ombra, in un ambiente umido come può essere quello del bagno in particolare. Temono le correnti d'aria, dunque attenzione alle finestre aperte.
Le foglie che si seccano vanno tagliate alla base; per evitare che ciò accada, nebulizzate sulla chioma e sul terriccio in modo regolare, perché la pianta non sia mai secca. La concimazione va fatta da aprile a settembre con cadenza quindicinale. I concimi più adatti sono quelli liquidi con acqua di irrigazione. Durante l'inverno, sarà sufficiente concimare la pianta una volta al mese.
Quando la pianta presenta secchezza lungo i bordi, è il sintomo di un ambiente troppo secco. Per rimediare, spostatela in una collocazione più idonea, ad esempio vicino ad altre piante. Se le foglie invece si accartocciano, significa che la pianta è collocata in un ambiente troppo luminoso. Dovrete quindi spostarla in un luogo a mezz'ombra. Se le foglie non sono ben colorate, probabilmente la pianta non ha ricevuto abbastanza concime nel periodo primaverile - estivo. Si può rimediare con del concime liquido.
Tra i parassiti che possono infestare la Calathea c'è la cocciniglia, in particolare la farinosa, che si presenta con delle macchie sulla parte inferiore delle foglie. Questa si può togliere con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool, oppure si può utilizzare l'apposito antiparassitario che si trova normalmente in vendita. Se le foglie iniziano a ingiallire, o a macchiarsi di giallo e marrone e successivamente si accartocciano e cadono, probabilmente c'è un'infestazione da ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso. Si può rimediare con delle nebulizzazioni alla chioma e con un insetticida specifico.
Begonia: come prendersi cura della più nota tra le piante da appendere
La Begonia, in particolare nella versione maculata, è particolarmente apprezzata per le sue foglie che destano subito attenzione per il colore verde oliva maculato di puntini bianchi, e per la forma particolare che ricorda le ali di un angelo. La bellezza della pianta si esprime anche nel contrasto tra le foglie a portamento cadente e il fusto, che invece si erge eretto.
La pianta va esposta in posizione ombreggiata o luminosa, ma mai al sole diretto. Cresce bene e in salute in un ambiente a temperatura tra i 15 e i 25°C. Non è una pianta che necessita di cure particolarmente difficili, e con piccole attenzioni si potranno evitare le infestazioni.
Il terreno in cui è piantata deve essere acido, drenante e costantemente umido, quindi la pianta va annaffiata molto, soprattutto in estate. La concimazione va fatta in primavera-estate con cadenza quindicinale. Esistono concimi adatti alle Begonie, ma è consigliabile utilizzare un prodotto con valori alti in potassio, oltre ad azoto, fosforo, ferro e manganese. In inverno invece la concimazione si può sospendere.
La Begonia non va potata: andranno solo eliminate man mano le foglie che si seccano, per evitare che diventino veicolo di malattie o parassiti. Tra questi ultimi, particolare attenzione va fatta riguardo ad un fungo, l'Oidium begoniae, che si presenta come una sorta di muffa bianca sulle foglie, che per l'infestazione si accartocciano e muoiono. La causa è l'eccessiva umidità a cui è esposta la pianta: bisogna porla in un luogo più ventilato perché le foglie si asciughino, e utilizzare un apposito prodotto fungicida.
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