Vediamo ora quali sono i bonsai che si possono tenere all'interno della propria abitazione.
I tipi di Bonsai da interno
Bonsai da interno, meravigliosi ed evocativi; non dimenticate però che hanno bisogno di cure per poter vivere a lungo. Tra i bonsai da interno più diffusi troviamo senza dubbio il Ficus Benjamin, la Rosa del deserto e il Rododendro. Si tratta delle più classiche piante da appartamento, molto note anche come bonsai.
Tra i bonsai da interno, c'è l'Araucaria, pianta originaria dell'Europa centrale e meridionale. Appartiene alla famiglia delle Araucariacee, la pianta giovane è alta circa 40 cm e necessita di poca luce. Poi c'è l'Olmo giapponese, un bonsai da interno molto bello e ricercato. L'Albero del pepe è probabilmente il bonsai più facile da coltivare: è molto resistente, dalle foglie piccole e lucide che lo rendono molto ornamentale. L'esemplare giovane è alto 30 - 35 cm, il tronco è esile, solitamente curvo, molto bello da vedere.
Il Bonsai Ginseng è il ficus più diffuso. Ha foglie molto verdi, un tronco castano molto chiaro, apprezzabile per le radici sporgenti. Il Ficus Retusa appartiene alla stessa famiglia, ma la coltivazione è diversa: quest'ultimo infatti è modellato tenendo le radici nascoste nel terreno. Poi c'è la Sageretia, o Ciliegio cinese, una pianta esigente e non consigliabile se si è dei neofiti in quanto impegnativa.
In base alla stagione la pianta andrà posizionata all'interno o all'esterno della casa. Anche i bonsai Serissa e Carmona Microphylla hanno le stesse caratteristiche ed esigenze, quindi non sono consigliate ai meno esperti.
Come curare un Bonsai da interno
In linea di massima, tutti i bonsai andrebbero coltivati all'aperto, facendo eccezione per alcune specie tropicali e sub tropicali, ma secondo alcune tradizioni il bonsai dovrebbe essere coltivato in casa. Per chi non è esperto, si consiglia una pianta facile da crescere come il Ficus Ginseng, che si adatta meglio a tutte le condizioni e non richiede particolari abilità.
Intanto, bisogna tener presente che le piante hanno una certa necessità di luce e che richiedono un periodo di dormienza per gli impianti a clima temperato. La necessità di luce delle piante è solitamente molta (tranne che per l'Araucaria); si può collocare la pianta accanto alla finestra più soleggiata di casa, facendo attenzione a non metterla troppo vicina, altrimenti soffrirà per l'eccessivo calore.
In base al tipo di bonsai, la luce potrà essere troppa, in particolare per alcune specie tropicali, o troppo poca. Per ovviare al problema si può acquistare una lampada solare apposita per le piante da interno, che fornirà la giusta intensità di luce, diversamente da quanto farebbe una classica lampada da interni, che emana soltanto un calore sintetico. I bonsai si accorgono della differenza!
La coltivazione all'interno dei bonsai deve fronteggiare anche un altro problema, ovvero la mancanza di un periodo di dormienza dal freddo. Anche i sempreverdi necessitano di un periodo di riposo, che solitamente si ha con l'inverno. Dura dalle sei alle otto settimane e in questo periodo le temperature non dovrebbero scendere oltre i -20C°.
Alcuni tipi di piante potrebbero perdere le foglie, cosa che non avviene quando i bonsai rimangono a temperature miti. Per superare la dormienza, il bonsai andrà messo in una zona tra i 10C° e i 15C°, temperature abbastanza basse da consentire la dormienza ma allo stesso tempo sufficientemente alte per impedire all'albero di morire.
Per irrigare il bonsai da interno bisogna ricordare una semplice regola: annaffiarlo solo quando ha bisogno di acqua. Per capire se la pianta necessita di acqua, bisogna osservarla per verificare se è troppo secca, e toccarne il terreno per constatare l'eventuale secchezza della superficie.
I bonsai da interno vanno nutriti periodicamente con del fertilizzante solubile, ogni due settimane dalla fase di crescita al periodo dormiente. I bonsai da interno necessitano di aria a flusso mite, per evitare che i parassiti intacchino foglie e radici.
Infatti la parte più difficile nella cura dei bonsai da interno è proprio quella relativa agli attacchi di insetti e malattie. Il più temibile parassita è senz'altro l'acaro, invisibile a occhio nudo e deleterio per la pianta. Anche i ragnetti rossi possono attaccarla, ma in questo caso sono visibili e più facilmente debellabili.
Afidi e formiche, assieme agli acari e ai ragnetti, possono essere sconfitti con un adeguato insetticida. Più difficili da diagnosticare sono i funghi o altre malattie. Bisogna tener presente che la maggior parte delle malattie sono causate dall'ambiente sfavorevole in cui si trova la pianta, favorevole invece all'organismo infestante. Tali condizioni riguardano proprio il circolo dell'aria, l'umidità e l'assenza di irrigazione. Conoscere le esigenze diverse di ogni singola pianta aiuterà a farla crescere sana, robusta e sempre più bella!
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