La tecnica dell'idrocoltura prevede l'impiego di argilla espansa al posto del normale terriccio, e ovviamente dell'acqua. Argilla e acqua fungono da supporto alle radici, insieme ad un apposito vaso doppio. Sebbene la tecnica richieda un po' di impegno iniziale, successivamente non ci sarà più bisogno di irrigare la pianta: un pensiero in meno e la possibilità di godere di uno scenario naturale davvero originale e dal sapore esotico in casa propria.
Colture idroponiche: cosa serve e come avviarle
Le colture idroponiche sono davvero originali e offrono dei risultati davvero piacevoli, regalandoci delle piante davvero uniche nel loro genere. Tuttavia, servono alcuni elementi e soprattutto le piante adatte: infatti, non tutte le piante sono idonee per crescere con questa metodologia.
Quelle che più si prestano sono il Ficus, la Calathea, il Pothos, la Dracena, la Clusia, la pianta del Caffè, il Filodendro, l'Asplenio e l'Aglaonema. Per le colture idroponiche servono alcuni elementi quali un vaso doppio, l'argilla espansa, l'acqua e ovviamente la pianta scelta tra le specie indicate.
Innanzitutto, l'argilla espansa è adatta alle colture idroponiche, sostituendo il normale terriccio, in quanto assorbe molto bene l'acqua, rilasciandola lentamente a beneficio delle radici e della pianta, che in questo modo non rischia il ristagno. L'argilla non si secca, non si compatta, offre un utile sostegno alla pianta, il tutto senza sporcare. Altro fattore da considerare riguarda il rischio di attacco da parte dei parassiti: con l'argilla l'eventualità di infestazioni fungine o parassitarie si abbassa moltissimo.
I vasi utilizzati per le colture idroponiche sono doppi: hanno un cestello interno dove vengono collocate le radici, da riempire con l'argilla espansa, e uno esterno che contiene l'acqua, altra argilla e un galleggiante per capire quando bisogna effettuare il rabbocco dell'acqua. Per quanto riguarda il rinvaso, sappiate che le piante in idrocoltura si sviluppano molto lentamente, quindi i rinvasi non saranno così frequenti come accade con la coltura di tipo tradizionale.
Anche le piante in idrocoltura vanno concimate con un concime adatto alle colture idroponiche. Le piante avranno diverse necessità con questo tipo di crescita, rispetto la coltura in terriccio, ma una volta note non ci sarà alcun tipo di problema, anzi: sono piante bellissime!
Le piante in idrocoltura: come scegliere la più adatta!
Le piante in idrocoltura sono molto belle da vedere, ma ricordiamo che solo alcune specie sono adatte per questo tipo di coltura. Volendo poi far crescere una nuova piantina in idrocoltura, si tenga in considerazione che le talee radicate in acqua si adattano con più facilità al substrato di argilla espansa dato prettamente dall'acqua, dunque ci saranno più possibilità di avere una nuova pianta in idrocoltura sana e bellissima.
Tra le piante da idrocoltura, come accennato, troviamo il Ficus, la Calathea, la Clusia, il Filodendro, la pianta del Caffè, il Pothos, l'Aglaonema e la Dracena; per quanto riguarda le piante prettamente da foglia, si può scegliere un po' tra tutte le specie di origine tropicale, tra cui (tra l'altro) l'orchidea. Si può scegliere anche tra piante tra cui le radici hanno un rapido sviluppo, e tra le piante fiorite quelle che si prestano di più a crescere in coltura idroponica sono l'Hibiscus, l'Anthurium o la Kalanchoe.
L'idrocoltura è sconsigliata per le piante grasse, che naturalmente non tollerano l'umidità, tranne l'Aloe, che si adatta molto bene a questo tipo di coltura. Per chi si stesse chiedendo come mai l'orchidea può essere coltivata in idrocoltura, la risposta è celata nella sua origine: le orchidee sono piante epifite, ovvero si sviluppano e vivono su altre piante, dunque si adattano molto facilmente agli ambienti umidi, e crescono bene col le tecniche di coltura idroponica.
Idrocoltura: la cura delle piante
Sebbene le piante in idrocoltura non abbiano bisogno di particolari cure, reperendo l'acqua necessaria direttamente dal vaso esterno in cui sono riposte, andranno concimate regolarmente con il concime adatto per l'idrocoltura, con il giusto equilibrio tra azoto, fosforo e potassio, e che non contengano sostanze organiche, che potrebbero stimolare la formazione di batteri.
Inoltre, sono richiesti ferro, rame e magnesio, che si trovano naturalmente nel terriccio normale, ma ovviamente mancano nelle colture idroponiche. Durante la fase vegetativa, si raccomanda di integrare anche l'azoto, per lo stesso motivo sopra citato.
Una particolare raccomandazione va fatta per l'acqua da utilizzare per l'idrocoltura: si consiglia di utilizzare solo acqua distillata, evitando l'acqua del rubinetto, perché l'eccesso di calcare potrebbe essere deleterio per la pianta e per il sistema di coltivazione.
Per una sana crescita della pianta, il sistema idroponico andrà tenuto sempre pulito e si consiglia di somministrare il concime adatto nelle fasi di fioritura e vegetativa, per mantenere la vostra pianta in idrocoltura bella e sana.
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