A quali espedienti possiamo ricorrere per fare in modo che un’orchidea riforisca? La soluzione ottimale è quella di creare una forte escursione termica diurna. L’orchidea Phalaenopsis, per esempio, ha bisogno di uno sbalzo termico tra la notte ed il giorno di di circa 7/10°C.
Una rigogliosa la rifioritura, quindi, si può ottenere se di notte collochiamo l’orchidea sul giardino o sul balcone e al mattino la riportiamo all’interno dell’appartamento.
Basteranno pochi giorni di questo trattamento e la pianta comincerà ad emettere dalla base del suo fusto gli apici dei nuovi steli
Naturalmente non bisogna spostare la pianta all’aperto quando si prevedono per la notte temperature minime più basse di quelle che la pianta può sopportare
La temperatura notturna ideale per l’orchidea è intorno a 10° C. L’aumento della temperatura di pochi gradi potrebbe provocare, per esempio, la perdita dei boccioli all’orchidea Cymbidium
In estate è consigliabile tenere le orchidee sul balcone per arieggiarle. Qualora non si disponesse di balconi terrazze sarebbe bene aprire spesso le finestre per consentire la circolazione dell’aria. In inverno bisogna prestare attenzione a non situare le piante delle orchidee vicino fonti di calore come stufe, caminetti o termosifoni.
Durante la stagione estiva è preferibile che venga portata in balcone in modo da arieggiarla; se questo non è possibile, ti consiglio di aprire le finestre per consentire la circolazione dell’aria. Nei mesi più freddi, invece come abbiamo già anticipiato, non deve essere posta vicino sorgenti di calore, come termosifoni o stufe.