Le ortensie, anche chiamate anche hydrangea, sono piante dalla bellezza infinita, il cui nome ha origini greche e significa “vaso d’acqua” siccome i suoi fiori ricordano proprio quelli che erano i vasi utilizzati nell’antichità per trasportare l’acqua. Infatti, il suo nome è composto da “hydros” e “angeion”, ossia “acqua” e “vaso”.
Quello che chiamiamo fiore, nell’ortensia è in realtà un insieme di sepali (e non petali) che creano un insieme di fiori a forma di palloncino.
Esistono anche delle ortensie che presentano fiori che si sviluppano in altezza, e quindi in verticale. Queste ultime si chiamano “paniculate” e i suoi fiori si dicono a forma di pannocchia.
La storia delle ortensie ci porta in terre lontane d’oriente, vale a dire in Cina. Ma come ha fatto questa pianta ad arrivare fino a noi in Europa? L’ortensia è arrivata in Europa tramite importazione nel XVIII secolo. Si dice che un esploratore e naturalista vissuto all’epoca, di nome Philibert Commerson, viaggiò verso l’Asia per esplorarne gli immensi territori e tornato dalla sua missione riuscì a portare con sé questa pianta meravigliosa. Pare che il termine ortensia provenga dal nome della compagnia di Commerson, che lo accompagnò durante il suo viaggio in oriente. La compagna dell’esploratore, infatti, si chiamava proprio Hortense Barré.
L’ortensia è un arbusto perenne con foglie di un colore verde intenso e dei fiori che crescono all’apice di ciascun ramo di questa pianta. Come già detto, questi fiori si dispongono in un modo che ricorda la forma di un palloncino. Esistono diverse tipologie di ortensie: la paniculata, una specie arbustiva che si sviluppa fino ad un’altezza di 5 metri, presenta fiori bianchi e rosa; le ortensis, ossia le ortensie che sono più diffuse in tutto il mondo e che hanno fiori colorati di rosso, blu, rosa, viola e anche bianco; le quercifoliae, vale a dire le ortensie che presentano solamente fiori bianchi; le aborcensens, che a differenza delle altre hanno foglie lanceolate.